Rivista di ricerca e didattica digitale
La Rivista di Ricerca e Didattica Digitale si propone di analizzare, studiare e descrivere con rigore scientifico e con un approccio interdisciplinare le peculiarità di ordine tecnologico, metodologico, educativo e scientifico che caratterizzano le nuove dimensioni della ricerca e della didattica nel mondo digitale, concentrandosi sulle potenzialità che esso dischiude sul piano della ricerca, dell’accesso alla conoscenza e l’impatto sul fronte della disseminazione scientifica.
Pubblicata per i primi 5 numeri da Studium Editore, da settembre 2023 la rivista è edita da eCampus University Press.
LA RIVISTA
La Rivista di Ricerca e Didattica Digitale si propone di analizzare, studiare e descrivere con rigore scientifico e con un approccio interdisciplinare le peculiarità di ordine tecnologico, metodologico, educativo e scientifico che caratterizzano le nuove dimensioni della ricerca e della didattica nel mondo digitale, concentrandosi sulle potenzialità che esso dischiude sul piano della ricerca, dell’accesso alla conoscenza e l’impatto sul fronte della disseminazione scientifica. Grande spazio sarà così garantito all’indissolubile nesso didattica-ricerca e alle nuove e specifiche opportunità di ordine euristico offerte dall’ambiente virtuale e digitale.
Pierre Levy, nella sua analisi del virtuale a metà degli anni ’90 propone di vedere gli strumenti digitali e soprattutto la rete come protesi in grado di estendere le possibilità dell’umano di agire, di conoscere e addirittura come protesi per un nuovo modo di pensare, verso ciò che Levy definì l’intelligenza collettiva. Ormai da anni parte dell’orizzonte esperienziale delle persone ha assunto una dimensione digitale, soggetta a diverse declinazioni. In primo luogo, essa presenta una superficie, caratterizzata dall’interfaccia dei diversi dispositivi che utilizziamo quotidianamente, ma anche la profondità, costituita dai dati e dagli algoritmi che costituiscono la parte non visibile dello spazio digitale. Come in quelli naturali e sociali, anche in questo ecosistema tecnologico esistono fattori che instaurano relazioni generando un’esperienza digitale che ciascuno di noi attraversa quotidianamente. Il flusso di dati che generiamo nella nostra vita quotidiana diviene una scia di informazioni, relazioni, riferimenti spaziali e collegamenti con persone, oggetti, parole che sedimentano e finiscono per costituire parte della nostra identità digitale e che costituisce un nuovo orizzonte della ricerca anche per le scienze umane, giuridiche e politico-sociali.
La rivista ha cadenza semestrale e accetta contributi in inglese e in italiano, che devono essere originali e inediti.
Editorial Team
Direzione scientifica: Enrico Landoni, Università eCampus
Condirettori: Fabio Guidali, Università degli Studi di Milano – Paolo Raviolo, Università eCampus
Redazione: Carlo Caserio, Elisa Tira, Fiorella Vinci (coordinatrice), Giacomo Zanibelli, Fabio Lucchini.
Comitato Scientifico: Stefan Bielańsky, Università Pedagogica di Cracovia , Sabrina Bonomi, Università eCampus, Simona Caporusso, Università eCampus, Angela Di Gregorio, Università degli Studi di Milano, Michele Marangi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Antonio Orecchia, Università degli Studi dell’Insubria, Deborah Paci, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Kateryna Pishchikova, Università eCampus, Malwina Popiołek, Università Jagellonica di Cracovia, Maria Ranieri, Università degli Studi di Firenze, Marcello Ravveduto, Università degli Studi di Salerno, Pier Cesare Rivoltella, Università di Bologna, Roberto Russo, Università eCampus, Maria Grazia Simone, Università eCampus, Paola Todini, Università eCampus, Massimiliano Valente, Università Europea di Roma
Direttore responsabile: Alberto Barelli
CODICE ETICO
La Rivista di Ricerca e Didattica Digitale mantiene un alto standard di qualità e trasparenza nel processo di revisione e pubblicazione. La responsabilità è di tutti gli attori in esso coinvolti: direttori, componenti della redazione, revisori e autori.
Il Codice etico della Rivista è stato redatto seguendo le linee guida adottate dal COPE (Committee on Publication Ethics) e accessibili al seguente URL: http://goo.gl/ts0MOh
Doveri della direzione, della redazione e del comitato scientifico
1. La Direzione, che è naturalmente vincolata dalle disposizioni di legge vigenti in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio, è responsabile in ultima istanza della decisione di pubblicare gli articoli sottoposti alla Rivista.
2. Nell’assumere le proprie decisioni, la Direzione è coadiuvata da due revisori esterni alla redazione, scelti tra studiosi ed esperti nelle discipline specifiche dell’articolo da giudicare, secondo il sistema del double-blind peer review.
3. La Direzione è tenuta a valutare tutti i manoscritti inviati per la pubblicazione con rigore e puntualità, rispettando l’indipendenza intellettuale degli autori, senza alcuna discriminazione di genere, orientamento sessuale, fede religiosa, etnia, nazionalità, inclinazione politica e afferenza accademica.
4. La Direzione, la Redazione e il Comitato Scientifico sono tenuti a non divulgare alcuna informazione sui manoscritti ricevuti a soggetti diversi dagli autori e dai revisori.
5. Il materiale inedito contenuto nei manoscritti sottoposti alla Rivista non può essere usato dai componenti della Direzione, della Redazione e del Comitato Scientifico per le proprie ricerche, in mancanza di autorizzazione scritta degli autori.
6. Se la Direzione rileva o riceve segnalazioni in merito ad errori o imprecisioni, conflitto di interessi o plagio in un articolo pubblicato, ne dà tempestiva comunicazione all’autore e all’editore, intraprende le azioni necessarie per chiarire la questione e, in caso di necessità, ritira l’articolo o pubblica una ritrattazione.
Doveri dei revisori
1. I revisori, nell’assolvere con rigore e puntualità l’incarico di valutazione dei contributi a loro sottoposti, possono fornire agli autori indicazioni e suggerimenti funzionali a migliorare il manoscritto.
2. Il revisore designato che non si sentisse in grado di svolgere al meglio e nei tempi richiesti la valutazione del manoscritto a lui assegnato per mancanza di competenze e/o di tempo deve notificare la sua decisione alla Direzione.
3. Ciascun revisore deve trattare i manoscritti a lui sottoposti come documenti riservati che, in quanto tali, non possono essere dunque né condivisi né discussi con soggetti esterni al processo di valutazione, a meno di specifica autorizzazione da parte della Direzione.
4. La revisione deve essere condotta con rigore e obiettività. Ove ritenuti necessari, i rilievi mossi ai manoscritti non possono mai travalicare in un affronto aperto all’indirizzo dei loro autori. Le osservazioni, che devono essere sempre ben formulate, sul piano linguistico, e che devono risultare obiettive e ben ponderate, a livello scientifico, non possono mai sfociare in critiche di natura ideologica o religiosa o, comunque, in obiezioni scientifico-culturali di carattere soggettivo. Ogni dichiarazione, osservazione o argomentazione riportata deve preferibilmente essere accompagnata da una corrispondente citazione e/o documentazione.
5. I revisori non devono accettare manoscritti nei quali si possano rilevare conflitti di interesse derivanti da rapporti di concorrenza, di collaborazione, o altro tipo di collegamento con gli autori, aziende o enti che abbiano relazione con l’oggetto del manoscritto.
Doveri degli autori
Gli autori dei manoscritti sottoposti alla Rivista di Ricerca e Didattica Digitale devono garantire che le loro opere siano del tutto originali e che non siano state inviate ad altre riviste.
Gli autori hanno l’obbligo di citare tutte le pubblicazioni che hanno avuto influenza nel determinare la natura del lavoro proposto. Gli autori di articoli basati su ricerca originale devono presentare un resoconto accurato del lavoro svolto, nonché una discussione obiettiva del suo significato. I dati relativi devono essere rappresentati con precisione nel manoscritto.
I manoscritti proposti non devono essere stati pubblicati come materiale protetto da copyright in altre riviste. Qualora siano tradotti da altra lingua o rielaborati integrando nuovi dati, devono esplicitamente riportare il nullaosta dell’editore della prima versione originale.
La proprietà intellettuale del saggio è limitata a coloro che hanno avuto un ruolo significativo nella sua ideazione, progettazione ed esecuzione. Tutti coloro che hanno dato un contributo significativo devono essere elencati come coautori. L’autore di riferimento deve garantire che tutti i relativi coautori abbiano visto e approvato la versione definitiva del manoscritto e che siano d’accordo sulla presentazione per la pubblicazione.
Gli autori devono indicare nel manoscritto conflitti finanziari o altre tipologie di conflitto di interesse che possono influenzare i risultati o l’interpretazione del manoscritto. Tutte le fonti di sostegno finanziario al progetto devono essere indicate.
Qualora un autore riscontri errori significativi o inesattezze nel manoscritto pubblicato ha il dovere di comunicarlo tempestivamente alla Direzione della Rivista e deve cooperare con la stessa al fine di ritrattare o rettificare il manoscritto.
Conflitto d’interessi
Un conflitto d’interessi può sussistere quando un autore, la sua istituzione o, ancora, un revisore abbiano rapporti personali o economici che possono influenzare in modo inappropriato il loro comportamento, in termini di giudizio, di pressioni o di valutazioni. Questo conflitto può esistere anche se il soggetto ritiene che tali rapporti non lo influenzino. Sta alla Direzione della rivista gestire nel miglior modo possibile, in particolare tramite il sistema dei revisori anonimi in doppio cieco, eventuali conflitti d’interessi; agli autori può essere richiesta una dichiarazione a tal riguardo.
Accesso e conservazione dei dati
Qualora i redattori lo ritengano opportuno, gli autori degli articoli dovrebbero rendere disponibili anche le fonti o i dati su cui si basa la ricerca, affinché possano essere conservati per un ragionevole periodo di tempo dopo la pubblicazione ed essere eventualmente resi accessibili.
Open Access Policy
La Rivista prevede l’accesso aperto immediato ai suoi contenuti, in base al principio per cui rendere una ricerca liberamente disponibile facilita un maggiore scambio globale di conoscenze. Secondo la licenza CC BY-NC-ND 4.0, chiunque è autorizzato in particolare a scaricare la versione finale degli articoli pubblicati online, condividere-copiare e redistribuire il materiale su qualsiasi supporto. I saggi devono essere correttamente citati e attribuiti ai loro autori. Qualsiasi uso commerciale è proibito. Non è possibile applicare termini legali o misure tecnologiche che limitino legalmente altri a fare tutto ciò che la licenza consente. Questa rivista non applica né article submission charges né article processing charges (APCs)
Copyright Notice
La Rivista permette agli autori di detenere sia il copyright sia i diritti di pubblicazione sul loro lavoro, senza restrizione alcuna. Tuttavia, una menzione della loro prima pubblicazione sulla Rivista di ricerca e didattica digitale sarà molto apprezzata.
Peer Review:
1. Proposta di pubblicazione dei contributi
1.1 La proposta di pubblicazione di ciascun contributo alla rivista è trasmessa alla Direzione e alla Redazione da uno dei suoi membri, ovvero direttamente dall’autore.
1.2 La Direzione effettua una prima valutazione editoriale, in ordine alla generale adeguatezza tematica del contributo proposto rispetto all’impostazione e ai temi trattati nella Rivista.
2. Formazione dell’elenco dei Referee
2.1 La Direzione approva un elenco di revisori esterni alla Redazione, composto da studiosi italiani e stranieri particolarmente qualificati nei settori scientifico-disciplinari, che afferiscono alle seguenti aree CUN: 11, 12, 13, 14.
2.2 L’elenco dei revisori è custodito, aggiornato e pubblicato in questa stessa sezione dalla Direzione.
3. Il processo di peer review
3.1 Qualora una proposta di pubblicazione sia preliminarmente accettata ai sensi del punto 1.2, la Redazione/Direzione invia il contributo fatto pervenire dall’autore a due revisori esterni.
3.2 Nella individuazione dei revisori per ciascun contributo, la Direzione opera in primo luogo selezionando i referee che presentano una maggiore competenza sul tema del contributo e seguendo quindi un criterio di rotazione.
3.3 Il contributo è trasmesso ai revisori esterni in forma pienamente anonimizzata, privo quindi dell’indicazione del nominativo dell’autore e di ogni eventuale riferimento anche bibliografico che ne possa determinare la riconoscibilità. Al contempo, l’autore non viene in alcun modo messo a conoscenza del nominativo dei revisori esterni cui il contributo è stato trasmesso, per tutta la durata del processo di peer review e successivamente ad esso.
3.4 I rapporti con i revisori esterni sono gestiti dalla Direzione e dalla Redazione. La Direzione può ricorrere alla sostituzione dei revisori precedentemente designati, qualora questi ultimi non siano in grado di rispettare le tempistiche editoriali della Rivista.
4. Giudizio dei revisori
4.1 I revisori esterni valutano il contributo ricevuto con rigore e tempestività e formulano, al termine della loro lettura critica, un parere in ordine alla sua pubblicazione sulla Rivista. 4.2 Il giudizio, che deve avere carattere discorsivo e sintetico, ha per oggetto: (i) la novità/originalità del contributo, (ii) la metodologia seguita dall’autore, (iii) la chiarezza e lo stile dell’esposizione.
4.3 Il giudizio può concludersi con: a) Indicazione di dignità di pubblicazione, senza interventi aggiuntivi e/o correttivi; b) Raccomandazione di non procedere alla pubblicazione; c) Richieste di revisioni e rettifiche essenziali per la pubblicazione del contributo. In tal caso, la Direzione inoltra immediatamente all’autore, sempre in forma anonima, le richieste di revisione pervenute, invitandolo ad adeguarvisi, rettificando quindi il manoscritto. La Direzione verifica l’adeguamento del contributo alle richieste di revisione, riservandosi di inviarlo nuovamente, se necessario, specie nel caso di robusti e significativi interventi correttivi, ai revisori esterni che li hanno sollecitati.
4.4 Qualora i due revisori esterni abbiano dato giudizi nettamente divergenti, della tipologia sub a) e b), la decisione finale sulla pubblicazione è rimessa alla Direzione.
CALL – PROPOSTE DI PUBBLICAZIONE
Invito a presentare proposte di pubblicazione
La Rivista di Ricerca e Didattica Digitale si propone di analizzare, studiare e descrivere con rigore scientifico e con un approccio interdisciplinare le peculiarità di ordine tecnologico, metodologico, educativo e scientifico che caratterizzano le nuove dimensioni della ricerca e della didattica nel mondo digitale, concentrandosi sulle potenzialità che esso dischiude sul duplice piano della ricerca e dell’accesso alla conoscenza e sull’impatto generato sul fronte della disseminazione scientifica. Grande spazio sarà così garantito all’indissolubile nesso didattica-ricerca e alle nuove e specifiche opportunità di ordine euristico offerte dall’ambiente virtuale e digitale.
La rivista, che muove da una specifica sensibilità di matrice storica e pedagogica, ha un approccio interdisciplinare ed è orientata ad accogliere contributi riconducibili alle aree CUN 11, 12, 13 e 14 e inerenti a queste principali tematiche:
Apprendere e insegnare in un mondo digitale (Contributi miranti ad approfondire l’impatto del digitale con i suoi linguaggi e i suoi strumenti sulla didattica, dall’infanzia alla formazione continua. Ad esempio: e-learning, FAD, DAD, strumenti digitali e didattica, ecc.).
La rivoluzione digitale nella ricerca (Contributi che approfondiscano l’impatto della rivoluzione digitale sulla ricerca nei diversi ambiti disciplinari e in ottica interdisciplinare, anche in relazione all’apporto di nuove fonti conoscitive e nuovi metodi di indagine. Ad esempio: big data e-learning analytics, archivi digitali, nuove metodologie di ricerca, nuovi strumenti divulgativi).
I nuovi orizzonti culturali e professionali del digitale (Contributi che approfondiscano l’impatto del digitale sulla dimensione culturale, rappresentata in particolare da artefatti, linguaggi, testi e strutture, e sul duplice fronte professionale e organizzativo. Ad esempio: digital literacy, media digitali, arte digitale, impatto del digitale sui processi produttivi e distributivi, processo telematico, lavoro agile, organizzazione aziendale, Digital storytelling).
Processo di revisione
Tutte le proposte saranno sottoposte a revisione esterna e anonima da parte di due valutatori esperti. Al termine del processo di revisione, gli autori riceveranno indicazioni in merito all’accettazione e all’eventuale esigenza di modifiche e integrazioni al manoscritto sottomesso.
Scadenze
Tutte le proposte ricevute entro il mese di maggio, se accettate, potranno essere pubblicate nel numero 1 dell’anno, in uscita entro agosto; tutte le proposte ricevute entro il mese di settembre, se accettate, potranno essere pubblicate nel numero 2 dell’anno, in uscita entro dicembre.
Indicazioni editoriali
Le proposte editoriali potranno avere una lunghezza compresa tra i 20.000 e i 50.000 caratteri, note comprese; le norme editoriali sono disponibili sul sito della rivista (https://studiumeditore.it/rivista-di-ricerca-e-didattica-digitale). Il manoscritto deve essere inviato in formato word, completo di titolo, abstract in italiano e inglese, cinque parole chiave, nome dell’autore, eventuale afferenza, email e breve nota biografica di lunghezza non superiore a 500 caratteri (spazi compresi), al seguente indirizzo email: rrdd@studiumeditore.it. I manoscritti devono essere originali e inediti e possono essere compilati in lingua italiana o inglese.
Call for proposal
The Rivista di Ricerca e Didattica Digitale (Journal of Research and Digital Learning) aims to analyse, study and describe with scientific rigor and with an interdisciplinary approach, the peculiarities of a technological, methodological, educational and scientific nature that characterise the new dimensions of research and teaching in the digital world, focusing on the potential that it discloses on the twofold level of research and access to knowledge, and the impact generated by scientific dissemination. Great importance will thus be guaranteed to the perpetual didactic-research link and to the new and specific heuristic opportunities offered by the virtual and digital environment.
The journal, which originates from a specific sensitivity of a historical and pedagogical matrix, has an interdisciplinary approach and is oriented to accept contributions which are inherent to these main issues:
Learning and teaching in a digital world
The digital revolution in research
The new cultural and professional developments of digital data
Review process
All proposals will be subjected to blind peer review by two expert evaluators. At the end of the review process, the authors will receive information with regard to acceptance and to any need for changes and additions to the submitted manuscript.
Deadlines
All proposals received by the month of May, if accepted, may be published in the first issue of the year, to be released by August; all proposals received by September, if accepted, may be published in issue 2 of the year, to be released by December.
Editorial guidelines
The editorial proposals may should be between 20,000 and 50,000 characters in lenght, including footnotes; the editorial rules are available below. The manuscript must be sent in Word format, complete with title, abstract in Italian and English, five keywords, name of the author, possible affiliations, e-mail and a short biographical note of a length not exceeding 500 characters (including spaces), at the following email address: rrdd@studiumeditore.it. Submitted manuscripts must be original, unpublished and written in Italian or English.
Norme editoriali
I contributi devono essere presentati in file Word, carattere Times New Roman corpo 12 (note corpo 10), interlinea singola, giustificato, senza tabulazioni o rientri. Il titolo deve essere in grassetto, seguito da nome, cognome e affiliazione accademica dell’autore. Gli eventuali paragrafi, mai numerati, devono essere in carattere normale. Le note vanno a piè di pagina e devono seguire la numerazione automatica. Il testo, formattato secondo le suddette norme editoriali, non deve superare i 50.000 caratteri
PUNTEGGIATURA
- controllare che gli apostrofi non siano dritti (‘) ma tondi (’)
- controllare che le virgolette singole non siano dritte (‘ ‘) ma tonde (‘ ’)
- controllare che le virgolette doppie non siano dritte (” “) ma tonde doppie o all’inglese (“”)
- controllare che non ci siano spazi prima di virgola, punto, punto e virgola, due punti, punto interrogativo, punto esclamativo, parentesi chiusa, virgolette doppie o singole chiuse, apostrofi
- controllare che non ci siano spazi dopo parentesi aperta, virgolette doppie o singole aperte, apostrofi
- verificare che non ci siano doppie virgole, doppi punti (tranne che nei casi dei puntini di sospensione) eccetera
- sistemare i trattini tenendo presente che: i trattini (che uniscono due o più termini) sono brevi e non sono mai preceduti né seguiti da spazi. Es. 1850-1851; Chigi-Saracini
- le lineette (che separano) sono lunghe e sono sempre precedute e seguite da spazi
- controllare che le parentesi non siano precedute da virgola o punto
- E’ maiuscola si trasforma in “È” con alt+shift+E
BIBLIOGRAFIE E NOTE
- I nomi degli autori che si trovano in maiuscole devono essere trasformati in minuscole con iniziale maiuscola e poi in maiuscoletto: G. CRAINZ diventa G. Crainz.
- Nel caso di due o più autori, i nomi vanno separati con una virgola (mai con trattino): C. Ripa di Meana, G. Micucci, L’ordine di Mosca: fermate la Biennale del dissenso
- il curatore di un’opera va sempre messo dopo il titolo e non come autore: Bettino Craxi, il socialismo europeo e il sistema internazionale, a cura di A. Spiri, Venezia, Marsilio, 2006.
- fra le doppie iniziali dei nomi di persona non ci va lo spazio: F.G. Rossi e non F. G. Rossi
- il luogo di edizione va prima dell’editore (se c’è) con virgola in mezzo: A. Rizzi, I topolini di Nowy Świat. Ricordi di sei anni nella Polonia di Jaruzelski, Sommacampagna, Cierre, 2015.
- mai usare “op. cit.”: per le opere citate ripetere le prime parole del titolo seguite da cit. A. Rizzi, I topolini di Nowy Świat, cit.
- in caso di citazioni da riviste: il nome della rivista va tra virgolette preceduto da “in” e seguito da virgola, annata, anno e pagine: F. Cataluccio, Storia e ideologia del sindacato indipendente Solidarność (agosto 1980- dicembre 1981), in “Quaderni della Fondazione Feltrinelli”, n. 22, 1982, pp. 83-116.
- in caso di citazioni da contributi in volume: il nome del libro va in corsivo preceduto da “in” (in tondo) e seguito dal titolo del libro in forma intera (se citato la prima volta) o abbreviata (se citato la seconda o le altre volte v. il caso di cit.), seguito dalle pagine: A. Macchia, Dalle dissidenze polacche a Solidarność, in La fine del comunismo in Europa. Regimi e dissidenze 1956-1989, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016, pp. 183-230.
- l’abbreviazione per pagine deve essere sempre: p. al singolare (e non pag.) pp. al plurale (e non pag./pagg.)
PAROLE E FRASI IN CORSIVO E IN TONDO TRA VIRGOLETTE
- vanno in corsivo parole o espressioni in lingue diverse dall’italiano (e non entrate nel linguaggio corrente o rimaste per convenzione nella lingua di appartenenza) come: infra, supra, ad vocem, passim, ibidem, in vivo e così via
- le parole straniere entrate nel linguaggio corrente sono sempre al singolare (i film, i computer, le élite)
- in generale, le citazioni tra virgolette non vanno mai in corsivo, sempre in tondo: “Quel ramo del lago di Como…”
- Per le citazioni di parole o frasi incluse tra virgolette doppie o virgolette a sergente usare le virgolette singole: “Così disse il re: ‘evviva’ e aggiunse…”
- I dialoghi sono di preferenza introdotti da virgolette «a sergente»
- Ove vi sia una citazione più lunga di due-tre righe, è preferibile mettere il testo “a blocchetto”, cioè in corpo più piccolo e staccato, senza che sia introdotto da virgolette di nessun tipo, in quanto risulta evidente che trattasi di brano citato. Nel caso in cui nel blocchetto vi sia un’ulteriore citazione o un discorso riportato, allora si mettono le virgolette doppie per le frasi e quelle singole per una o due parole.
MAIUSCOLE E MINUSCOLE
- Hanno l’iniziale minuscola parole come: palazzo, castello, chiesa (se riferito a un edificio ben preciso), liceo, ginnasio (ma si usano le iniziali maiuscole se si tratta di una scuola ben individuata, ad esempio Liceo Ginnasio Statale Alessandro Manzoni)
- re, ministro, sindaco, duca, granduca, papa, presidente e in genere tutti i titolari di un’istituzione, ad esempio ministro del Lavoro. Titoli nobiliari e accademici, gradi e corpi militari, i trattati, le guerre, le indicazioni istituzionali e di luoghi storici, (accordo di Schengen, pace di Vestfalia, prima guerra mondiale, guerra fredda, canale di Suez, museo del Louvre, accademia di Francia a Roma, castello Orsini Odescalchi di Bracciano).
- Le sigle vanno scritte mettendo la maiuscola alla prima lettera e le minuscole nelle successive (es. Onu);
- hanno l’iniziale maiuscola le istituzioni come: Impero, Papato, Stato, Repubblica, Comune, Provincia e, in genere, tutti i nomi di istituzione o ente (nel caso il nome sia composto di più parole solo la prima iniziale è maiuscola, ad esempio: Istituto geografico militare, Ministero della pubblica istruzione).
Vanno con le iniziali maiuscole il nome delle società sportive (Società Canottieri Milano); il nome esteso delle sigle (Unione Italiana Sport Per Tutti); gli eventi come i Campionati del Mondo, gli Europei, i Nazionali, o altri eventi similari che si riferiscono ad un momento preciso specificato nel tempo e nello spazio, oppure si riferiscono ad una sequenza di eventi come le Olimpiadi.
INOLTRE:
- per indicare il secolo, va sempre messo il numero romano seguito dalla parola “secolo”: XV secolo
- Vanno sempre con iniziale maiuscola le decadi e i secoli: l’Ottocento / gli anni Venti
- e con apostrofo chiuso in casi come: ’80, ’40, ’900, ’700, (mai ‘80, ‘40, ‘900, ‘700)
La Rivista di Ricerca e Didattica Digitale è riconosciuta come rivista scientifica dall’ANVUR per le aree 11 – SCIENZE STORICHE, FILOSOFICHE, PEDAGOGICHE, PSICOLOGICHE e 14 – SCIENZE POLITICHE E SOCIALI ed è indicizzata nella Directory of Open Access Journals (DOAJ) e in Google Scholar.
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