Tecnica, toni e commistione di generi. Dai prodromi del melodramma al 1636

Perseguire la storia del dramma per musica, del suo radicamento e della sua diffusione dalla complessa fase di cerniera e d’incubazione cinque-seicentesca – dagli esercizi del «cantar recitando» o del «recitar cantando» agli sviluppi morfologici e alla maturazione delle istanze molteplici e delle ‘ragioni contaminatorie’ di teoria e di prassi spettacolare che entrarono in gioco per forgiare sulla scena barocca la poliedrica configurazione del ‘melodramma erudito’ e del ‘fasto cortigiano’ – nonché la crescita ad esponente delle forme auliche intermediali delle tante officine in opera nella triangolazione culturale romano-fiorentina, padano-emiliana e veneta, delinea l’orizzonte e la bussola su cui e con cui si orchestra la galleria composita dei saggi che da diverse angolazioni s’interrogano a specchio sulle questioni e i testi capitali del teatro musicale primoseicentesco.