Riflessioni sul tempo – (Variazioni filosofiche I) Conversazioni con Dominique-Antoine Grisoni

Autore: Jean-Toussaint Desanti
Edizione italiana a cura di: Roberto Formisano
Prefazione: Pierre-François Moreau
Postfazione: Ernesto d’Alfonso
Traduzione dal francese: Ernesto d’Alfonso, Roberto Formisano

«Parliamo costantemente del tempo, diciamo: da quando, durante quanto tempo, e tutti si capiscono. Sono formule d’uso corrente e tuttavia, se ci si pensa bene, nulla vi è di più oscuro…» sottolinea Agostino nelle sue Confessioni leggi tutto…

ISBN:

979-12-81521-23-0

ISSN:

3035-2967

Pubblicazione:

2025

Pagine

198

Collana:

ALMA TRANSLATIO

Prezzo libro: 19,00 €

Descrizione

«Parliamo costantemente del tempo, diciamo: da quando, durante quanto tempo, e tutti si capiscono. Sono formule d’uso corrente e tuttavia, se ci si pensa bene, nulla vi è di più oscuro…» sottolinea Agostino nelle sue Confessioni.
Chi di noi non ha percepito l’enigmatica «oscurità» che avvolge l’idea del Tempo? Ogni esperienza umana – l’attesa, il dolore, l’assenza, la gioia, il sogno, il piacere – sembra rivelarne la natura mutevole, intrisa di durate che sfuggono al controllo. Persino il linguaggio tradisce questa sfida: «è interminabile», si è soliti dire… «non smette di durare», «il tempo vola»… Ma perché, si domanda Jean-Toussaint Desanti, il Tempo non è un oggetto come gli altri, definibile nei termini della filosofia? Perché il linguaggio sistematicamente vacilla ogni volta che si tenta seriamente di afferrarlo? In un dialogo affascinante e profondo, il filosofo guida il lettore oltre i veli del mistero, in una riflessione che non lascia indifferenti.

Profilo Biografico

JEAN-TOUSSAINT DESANTI (Ajaccio, 8 ottobre 1914 – Parigi, 20 gennaio 2002) è stato un importante filosofo francese. Aderì al marxismo in gioventù e partecipò alla Resistenza. Figura centrale nella fenomenologia e nell’epistemologia, è autore di opere fondamentali come Phénoménologie et praxis (1963, poi ripubblicato con il titolo Introduction à la phénoménologie), Les idéalités mathématiques (1968) e Réflexions sur le temps (1992). Insegnò all’École Normale Supérieure e alla Sorbona, influenzando figure come Michel Foucault e Louis Althusser. Fu vicino a Jacques Lacan e diresse le tesi di Jacques Derrida (1980), Jacques Rancière (1980) e Souleymane Bachir Diagne (1988). Il suo pensiero, riflessivo e critico, si confronta con le questioni fondamentali della filosofia e della scienza.